I ciottoli del Monte Ardizio
Il Colle Ardizio è un rilievo dalla forma allungata che si affaccia sul mare Adriatico tra Pesaro e Fano. Prende il nome dal Monte Ardizio che costituisce la punta più alta dell’intero promontorio.
La geologia

I ciottoli del Monte Ardizio
falesia relitta, ciottoli indicatori, stradine disperse
Il Colle Ardizio è un rilievo dalla forma allungata che si affaccia sul mare Adriatico tra Pesaro e Fano (Fig. cartina generale). Si tratta di una falesia costiera separata dal mare da una ampia fascia sabbiosa, sulla quale corre sia la strada nazionale che la ferrovia costruita nel 1861 (Fig. 1).

Fig. 1 – La falesia costiera del Colle Ardizio
La morfologia che caratterizza questo settore della costa marchigiana costituisce un patrimonio di grande valore naturalistico, culturale e scientifico anche se l'eccessiva antropizzazione dell'area ha purtroppo portato alla sua snaturalizzazione.
Dal punto di vista geologico l’area fa parte, come il vicino San Bartolo, dell'anticlinale esterna nord-marchigiana il cui fianco a mare è stato completamente smantellato dall'erosione costiera. Le rocce che compongono il Colle Ardizio appartengono alla formazione a Colombacci del Miocene superiore, ben visibile sulla falesia subverticale dove affiora la tipica alternanza ritmica di strati arenitici di colore ocraceo-giallastro e sottili strati argillosi grigiastri. Verso l'alto, le arenarie diventano predominanti e sono caratterizzate da banconi anche di spessore metrico (Fig. 2).

Fig. 2 – Areniti affioranti nella falesia
Il rinvenimento sulla sommità del colle di un affioramento di ciottoli fluviali appartenenti al bacino del Fiume Metauro (Fig. 3a e 3b) dimostra che nel Pleistocene medio (circa 350.000 anni fa) l’area faceva parte della pianura alluvionale del Metauro e che il successivo sollevamento ha smembrato la grande superficie determinando la separazione tra i bacini del fiume Foglia, Arzilla e Metauro.

Fig. 3a - Ciottoli di un antico terrazzo fluviale appartenente al bacino del Fiume Metauro

Fig. 3b - Ciottoli di un antico terrazzo fluviale appartenente al bacino del Fiume Metauro
Durante l’ultimo pleniglaciale (circa 20.000 anni fa) il promontorio si ergeva sulla grande piana alluvionale del fiume Po che scorreva nella depressione medio adriatica. Durante la successiva fase di innalzamento termico globale, l’Adriatico, come tutti i mari e oceani del mondo, avanzò fino ad arrivare ad aggredire il rilievo che venne parzialmente eroso e portato all’attuale conformazione.

Fig. 4 – Panoramica sulla costa dalla sommità del Monte Ardizio.
La scelta di proporre due percorsi per questo sito non è casuale. L’Ardizio è un colle ricco di fascino per il suo aspetto mutevole: da un lato è pienamente rappresentato dai sentieri nascosti, in cui è facile perdersi proprio perché non chiaramente tracciati, umidi, fitti di vegetazione selvatica, dove facilmente vi ritroverete a camminare su ciottoli arrotondati che hanno permesso di capire la bizzarra storia di questo colle e sembrano indicarvi la strada da seguire. Dall’altro lato, salendo nelle parti più alte e interne, vi ritroverete in un paesaggio assai diverso, bucolico, solare, con incantevoli vedute sul mare (Fig. 5). Nonostante ciò, l’Ardizio richiede al visitatore un unico approccio, ossia quello della pazienza, seguendo il percorso come si segue il filo di una matassa scomposta, calandosi con delicatezza nello spirito di un colle che racconta tante storie.