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I conglomerati di Pietrafagnana

I conglomerati di Pietrafagnana

Nelle vicinanze del borgo medievale d Pietrarubbia si elevano dal paesaggio speroni rocciosi spogli e prominenti, generando forme uniche, di grande suggestione.

La geologia

Alle falde del Monte Carpegna nel Montefeltro in località Pietrafagnana (Figura generale), in prossimità del borgo medievale di Pietrarubbia, si elevano dal paesaggio collinare speroni rocciosi spogli e prominenti, generando forme molto particolari (fig. 1).

Fig. 1 – Speroni rocciosi di Pietrafagnana. Sulla destra il borgo di Pietrarubbia

Osservati da vicino, questi massi risultano formati da tanti ciottoli arrotondati e cementati tra loro che in geologia prendono il nome di conglomerati (fig.2).

Fig. 2 – Affioramento dei conglomerati

Questi depositi appartengono alla cosiddetta “Formazione a Colombacci” e si sono formati nel Messiniano, circa cinque milioni d’anni fa, in un ambiente completamente differente dall’attuale. In quel periodo, a causa della chiusura dello Stretto di Gibilterra, il Mediterraneo si trasformò in un grande lago, soggetto a intensa evaporazione, fino a diventare quasi completamente asciutto. Nelle nostre aree, tuttavia, esistevano ancora corsi d’acqua che depositavano materiale ciottoloso proveniente anche da molto lontano e il sito di Pietrafagnana rappresenta una testimonianza dell’esistenza di questo sistema fluviale in aree particolarmente aride.

In seguito al successivo sollevamento tettonico che ha prodotto la nascita della catena appenninica, questi depositi di conoide alluvionale sono stati quasi completamente smantellati dall’erosione e ulteriormente disarticolati dagli eventi climatici quaternari che ne hanno definito e scolpito la particolare forma (fig.3).

Fig. 3 – Come appare il sito di Pietrafagnana dalla strada per Carpegna.

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