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La grotta della Beata Vergine di Frasassi

La grotta della Beata Vergine di Frasassi

La Gola di Frasassi è una profonda e stretta valle formata dal Fiume Sentino, nota per le sue famose grotte carsiche. La Grotta della Beata Vergine, che vi si trova all’interno è una cavità naturale molto rilevante dal punto di vista archeologico in quanto interessata da una prolungata frequentazione dell’uomo in varie epoche protostoriche e storiche. Qui troviamo  due luoghi di culto cristiani, l’eremo rupestre di  di Santa Maria infra Saxa e la chiesa-santuario a pianta ottagonale su probabile disegno dell’architetto Giuseppe Valadier, situato nell’androne dell’ingresso principale della grotta.

La musica

Jan Pieterszoon Sweelinck (1562-1621) – Pavana Lachrimae, SwWV 328

“Flow, my tears, fall from your springs!” (Scorrete mie lacrime, dalla vostra fonte sgorgate!)

Flow my Tears è un brano per liuto e voce del compositore inglese John Dowland. Scritto in origine come pezzo puramente strumentale dal nome Lachrimae pavane nel 1596, è certamente il brano più famoso di Dowland, ed egli ne era così legato da firmarsi talora come "Jo Dolandi de Lachrimae".

Si tratta probabilmente della melodia più diffusa del primo ‘600 e fu uno dei motivi improvvisati preferiti di tutto il diciassettesimo secolo. Esistono numerose versioni di questo brano, che si ritrova in oltre 100 manoscritti e stampe, in forma di differenti arrangiamenti. Fra le numerose rivisitazioni, anche recenti (ascoltatevi la versione di Sting), vi proponiamo una versione per clavicembalo di Sweelinck, grande compositore olandese il cui stile fu strettamente collegato a quello inglese. La sua abilità compositiva è legata anche alla conoscenza dei musicisti veneziani Giovanni Gabrieli e Claudio Merulo, a cui si ispirò pur mantenendo quello spirito contrappuntistico tipico della tradizione fiamminga.

La scelta di questo brano per la grotta della Beata Vergine di Frasassi è dovuta a più ragioni: la melodia, intensa e malinconica, risulta particolarmente adatta ad esprimere la suggestione di questo luogo sacro, ma ancora di più il testo, che inizia con un pianto, con lacrime che sgorgano da occhi definiti “una fonte”, sembra l’espressione naturale del dolore della Vergine verso il proprio figlio, ma anche della Terra Madre nei confronti della scellerata umanità.

In ultimo, è stato semplice assimilare il fenomeno del carsismo, che in questa zona ha prodotto grotte straordinarie, ad un lento ma inesorabile pianto della Madre Terra, un pianto che consuma roccia, genera vuoti (le sue cavità), ma, fiduciosa, è anche capace di rigenerarsi, nelle meravigliose forme stalattitiche e stalagmitiche di cui l’area è disseminata.

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